Il commercio sia all’ingrosso sia al dettaglio svetta ai primi posti in entrambe le classifiche. L’auto riveste ancora un ruolo fondamentale visto che nella top ten del fatturato ci sono sia il commercio di auto sia la produzione. Nella classifica del valore aggiunto però questi due settori perdono però posizioni importanti. Anche la produzione di energia è al terzo posto nel fatturato ma nella classifica del valore aggiunto si posiziona più indietro e questi sono segnali delle difficoltà di questi settori. Tra i settori industriali è significativo il ruolo della produzione di macchinari e di quello dei prodotti in metallo.
Nella classifica del valore aggiunto ci sono al nono e al decimo posto i servizi legali e di contabilità e quelli di ristorazione. Complessivamente si deve ammettere che emerge una struttura del sistema economico un po’ “vintage” che, almeno in parte, spiegano come mai da anni l’Italia ha dei risultati di crescita economica deludenti come già scritto qui.
Questo emerge da elaborazioni fatte sui dati che Istat ha messo a disposizione come supporto conoscitivo durante l’emergenza sanitaria. Questi dati (e molti altri) sono disponibili per Codice ATECO, che classifica le attività economiche in base al settore di Attività. L’acronimo ATECO sta per ATtività ECOnomiche ed è coerente con la classificazione internazionale NACE. Questo codice è diventato particolarmente famoso in questi mesi perchè le aperture delle attività economiche sono state stabilite sulla base del codice Ateco di appartenenza