attualità

Fase 2

25 Aprile 2020

Quando si legge una notizia proveniente da qualunque parte del mondo e si vedono citati indicatori quali il tasso di disoccupazione, le variazioni del prodotto interno lordo, l’indice dei prezzi al consumo o il tasso di fecondità, sappiamo più o meno sempre di cosa stiamo parlando. Chi non lo sa con poco sforzo può trovare sul web una definizione e perfino qualche spunto per interpretarli. Nell’ambito dell’Unione Europea, le rilevazioni statistiche più significative sono sottoposte ai vincoli dettati dai regolamenti comunitari che hanno valore di legge tra gli stati aderenti. Per le statistiche sul Covid-19 i confronti internazionali rischiano invece di essere poco significativi come si può comprendere dai dati messi, meritoriamente, a disposizione dalla John Hopkins University & Medicine e dal sito WorldMeter. C’è un evidente problema di definizioni adottate prima ancora di ipotizzare l’eventuale mala fede di qualche stato. Anche a livello nazionale, la mancanza di dati certificati è preoccupante e una preziosa disamina critica di quelli a disposizione è stata fatta da Federico De Luca sul sito Neodemos.it. Una delle variabili meno distorte è il triste conteggio dei morti, che è affetta da sottostima come ha dimostrato il confronto tra i dati ufficiali e quelli dei decessi nel suo complesso, messi a disposizione da Istat. Alla fine di marzo è stato raggiunto il picco, poi da allora si assiste a un lento calo. Tuttavia quasi un dopo un mese dal picco, anche il giorno 24 aprile se ne sono registrati oltre 400 e il conteggio complessivo è di poco meno di 26.000. In questi giorni tutti ma proprio tutti parlano di fase 2 che dovrebbe coincidere con un molto parziale ritorno alla normalità, indispensabile per provare a contrastare le crescenti difficoltà economiche e sociali che l’emergenza sanitaria sta causando e, stando a quello che gli organi di informazione riportano, si sta elaborando la strategia per le prossime settimane. Probabilmente è un limite mio e sarò felice di sbagliarmi, ma non ho capito quali dati stanno ispirando questa strategia.

Numero di morti in Italia per Covid-19 giornaliero, con media mobile a 7 termini sui dati giornalieri e complessivi dal 20 febbraio al 24 aprile 2020

Fonte: elaborazione su dati del Ministero della Salute al 24 aprile 2020

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